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Galli ancora nei guai: sequestrate le case

Lecco - Stefano Galli chiamato a restituire altro denaro pubblico che, secondo le accuse, avrebbe ottenuto illecitamente. L'ex consigliere regionale lecchese della Lega Nord non è stato più ricandidato da Roberto Maroni.

RECUPERARE I SOLDI. L'ultima azione nei confronti di Galli, residente a Pasturo, in Valsassina, giunge dal gip di Milano, Chiara Valori: si tratta, secondo rivelazioni  del Corriere della Sera, del sequestro di tre appartamenti intestati all'ex consigliere regionale e al genero, allo scopo di recuperare i soldi erogarti a quest'ultimo sotto forma di consulenze.

RAPPORTI COI COMUNI. Galli, infatti, avrebbe affidato al familiare il compito di curare i propri rapporti con le amministrazioni comunali del Lecchese: secondo gli inquirenti, il genero non sarebbe la persona adatta a svolgere questo incarico, data la mancanza di titoli di studio qualificanti e la sua condizione di operaio (requisiti e status sociale peraltro ritenuti sufficienti per essere candidati da qualche partito e approdare addirittura in Parlamento, come avvenuto anche nel Lecchese e senza alcun clamore!).

8MILA EURO AL MESE. Per questa attività di collaborazione, il marito della figlia di Galli avrebbe percepito circa 8mila euro lordi al mese per due anni, cifra che ora entrambi sarebbero chiamati a rifondere. Secondo il Corriere della Sera, il tribunale di Milano avrebbe disposto il sequestro di due appartamenti intestati a Galli e uno del genero, situati in Valsassina.

RIMBORSI REGIONALI. Si tratta del secondo guaio in cui è coinvolto il valsassinese. Galli è finito nella bufera dei cosiddetti rimborsi allegri, assieme all'ex consigliere regionale lecchese del Pd Carlo Spreafico (che deve rispondere della Nutella e di 48.000 euro di rimborsi, tra cui gommista e affitto del box). L'ex consigliere leghista ha risarcito la Regione Lombardia per il conto del pranzo di matrimonio della figlia, finito "per errore" nell'elenco dei rimborsi regionali. Macchie indelebili sulla lunga carriera politica di Galli che, sino a queste penose vicende, era considerato un politico stimabile anche per aver respinto e denunciato tentativi di corruzione.

Nella foto: Stefano Galli in Regione.

28 febbraio 2013