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A Lecco l'inciucio Monti-Bersani causa mal di pancia nella sinistra

INCIUCIO E IMBARAZZO. Lecco – Finita la commedia: adesso Mario Monti si rivela pronto a concedersi persino a Vendola. Questa la risposta agli approcci di Bersani, un corteggiamento il cui esito scontato pure richiedeva qualche manfrina per non apparire troppo spudorato. Da qui la sbandierata incompatibilità con Vendola, che ora cade senza tante remore.

RAGAZZINA RIOTTOSA. ''Se Vendola dovesse adottare una posizione più riformista, le fortissime riserve che attualmente io ho nei confronti di una cooperazione con lui, potrebbero anche essere riviste'': questa l'apertura al Sel appena scodellata da Mario Monti. Mossetta un po' anzitempo, che rischia di causare un travaso di voti da Sel a Rivoluzione Civile di Ingroia. Facile, dunque, che Vendola faccia ancora per un po' la ragazzina riottosa, rimandando la copula al dopo elezioni.

ANTIFASCISMO ESIBITO. Lo scenario, tuttavia, è ben disegnato. Nei giorni scorsi la leghista Alessanda Consonni aveva messo il dito sulla piaga sottolineando come a Lecco l'inciucio della sinistra coi montiani e i finiani finisca per cozzare con l'intransigenza antifascista esibita nei confronti della targa ai caduti della Rsi. "Le profferte del Pd di Bersani al club Monti-Fini-Casini - aveva dichiarato - suonano come una presa in giro a Lecco dove la sinistra ha in corso una impavida guerra contro una lapide dedicata alla memoria di 16 ragazzi della Repubblica sociale italiana fucilati nello stadio cittadino oltre mezzo secolo fa".

PUPILLO DI ALMIRANTE. Sarà curioso trovare Vendola sottobraccio a quel Gianfranco Fini che, come ricordò Consonni, "fu pupillo di Giorgio Almirante (il segretario missino che era stato firmatario del Manifesto sulla razza, Capo di Gabinetto del Ministro della Cultura Popolare di Mussolini, ufficiale delle Brigate Nere nella Rsi) e divenne a sua volta segretario del Movimento sociale (il partito erede politico della Rsi) ed anche segretario nazionale del Fronte della gioventù negli anni caldi degli scontri di piazza tra rossi e neri".

MEGLIO GRILLO. Intanto non mancano i mal di pancia nella sinistra lecchese per l'abbraccio a Monti e Fini. Nei giorni scorsi sul quotidiano online leccoprovincia.it si leggevano commenti del tipo: "Piuttosto che andare con Fini e i suoi camerati del MSI riciclati, facendo inciucio con il polo Monti-Fini-Casini, è meglio Beppe Grillo". E ancora: "Lascia stare i tempi del PCI tu che ti prepari a inciuciare con gli ex fascisti di FINI in Lombardia (dove avete già chiesto la desistenza) e a Roma dove dopo la manfrina vi metterete assieme!".

13 febbraio 2013