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A piedi dai Piani di Bobbio: un'esperienza da dimenticare

Lecco - Una disavventura di cui "ricorderò la paura dei crepacci, il sentiero senza un minimo di appiglio, il ghiaccio, i bambini portati in spalla dai genitori...". Una lettrice racconta così il problematico ritorno a piedi dai Piani di Bobbio, conseguenza del vento che ha messo fuori gioco la funivia e della mancanza di un percorso attrezzato per questo tipo di emergenza.

FAMIGLIE CON BAMBINI. "Gli impianti al mattino erano aperti e ci hanno portato in quota tranquillamente, pagando lo skipass completo, anche per la discesa", ricorda la lettrice. Una domenica di neve e sole, poi la doccia fredda: "Alle 16.25 ci hanno comunicato dell'impossibilità di scendere". Alle 16.30, mentre il sole inzia a calare, comincia anche l'esodo dei 400, costretti dagli eventi al rientro a piedi. Tra i 400, "signore di una certa età, famiglie con bambini, sciatori con gli scarponi, ragazzi con tavole e bob".

LUCI DEI CELLULARI. "Siamo scesi senza sapere quanta strada avremmo dovuto fare", continua la lettrice, e illuminando il cammino con le luci dei cellulari". "Per fortuna - prosegue - c'erano con noi i ragazzi del comprensorio (maestri di sci, etc) che ci hanno fatto strada e ci hanno aiutato tra crepacci e ghiaccio. Dopo molto tempo abbiamo iniziato a vedere le prime jeep del soccorso alpino che hanno portato al parcheggio bambini e gente sfinita".

ATTREZZARE IL PERCORSO. Una esperienza spiacevole che ha guastato la bella giornata. La lettrice, infatti, si chiede come mai nessuno abbia ancora pensato ad attrezzare il percorso in modo da prevenire i disagi di un eventuale rientro. "Visto che esiste la possibilità di scendere a piedi a causa del forte vento, la discesa - conclude - dovrebbe essere minimamente attrezzata: torce, acqua, sentiero illuminato e in sicurezza".

Vedi anche l'articolo http://www.corrieredilecco.it/dettaglio.php?id=MTkzNA==&idc=Mg==&idc2=MTE=&titolo=19937In+400+tornati+a+piedi+dai+Piani+di+Bobbio

Nella foto: Piani di Bobbio.

7 gennaio 2013