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E se la disputa tra Renzi e Bersani fosse soltanto un gioco delle parti?

Lecco - Egregio direttore, le primarie della sinistra, a prescindere dall'esito dello spareggio tra Bersani e Renzi, mi hanno lasciato l'impressione di un gioco delle parti. Bersani e Renzi si sono apparentemente scornati ottenendo una vera e propria occupazione dei media da loro monopolizzati per settimane.

Alla fine, hanno vinto tutti: alta partecipazione (inoltre pagante), propaganda gratuita e l'immagine di un Pd dove c'è spazio per il nuovo in un momento in cui l'elettorato chiede ai partiti di rinnovarsi. E soprattutto, un'esca verso l'elettorato di centrodestra a cui Renzi ripete di volersi indirizzare. Che cosa mi induce a pensare che Bersani e Renzi agiscano così, diciamo, per economia di partito? C'è, tra l'altro, il fatto che, a dispetto dei proclami e delle etichette, l'elettorato dei due contendenti sia risultato interscambiabile, con lo stesso "moderato" Renzi che si è vantato di aver vinto in zone tradizionalmente rosse.

Insomma, l'impressione è che i vecchi comunisti, da tempo non più trinariciuti, abbiano mangiato la foglia e che vedano nel sindaco di Firenze il cavallo di Troia per entrare nella roccaforte, ormai diroccata, dell'elettorato di centrodestra. Sono troppo sospettoso? In politica, a pensar male ci si azzecca quasi sempre, diceva qualcuno.

P. G.

 

Caro lettore, non posseggo elementi per avvalorare o confutare le sue sensazioni. Una cosa è certa, gli americani insegnano che le primarie sono un gran baraccone mediatico, utile a qualsiasi schieramento precisamente per i motivi che lei ha elencato.

Certamente alla base del meccanismo "made in Pd" esiste un'ipocrisia di fondo: consentire a tutti i cittadini, anche agli avversari, di scegliere il candidato di una parte sola, magari della parte avversa. Trovo fastidioso sentire un Renzi rivolgersi all'elettorato della destra per conquistare la leadership nella sinistra... Coerenza vorrebbe che fossero solo gli appartenenti ai partiti di una coalizione ad esprimersi per il loro candidato premier. Sarebbe più serio e dignitoso, inoltre verrebbero anche incentivate le iscrizioni ai partiti e, in prospettiva, il loro autofinanziamento.

G. F.

29 novembre 2012