Invia articolo Stampa articolo
Alla Regione Lombardia “magna-magna” con bufale mediatiche

Lecco - Da alcuni giorni molti media si sono lanciati sui consiglieri lombardi del centrodestra, accusati di mangiare e bere a sbafo coi soldi della Regione (quelli della sinistra non sono ancora stati toccati). Adesso si scopre (ma non si dice) che i politici, non disponendo di buoni pasto come ad esempio gli impiegati regionali, hanno diritto a un cospicuo fondo sostitutivo del ticket per le spese di vitto. Intanto si sgonfia la vicenda di Monica Rizzi.

GOLOSONE DIABETICO. Un consigliere leghista, secondo i media, avrebbe dilapidato uno sproposito in torte e pasticcini. Peccato che costui sia diabetico e veda i dolciumi come fumo negli occhi. Allora, come ha fatto a spendere tutti quei soldi in pasticceria? Semplice: in molte pasticcerie non si servono solo bignè e cannoncini, ma anche piattini salati. E lui, lì ci pranza.

MON CHERI E RED BULL. La sua collega beccata con il Mon Cherì? Lo ha preso alla cassa, e lo ha messo sul conto delle sue disponibilità; assieme, naturalmente, al pranzo. E quello che mangia ostriche? E l'altro che ama la grappa? Per non parlare del Trota, patito delle Red Bull. Il problema è a monte: se si riconosce ai consiglieri regionali il benefit di una quota da spendere in pasti, che senso ha sindacare sulle preferenze alimentari?

PAGA PANTALONE. Sarebbe ben più giusto, invece, togliere questi privilegi a persone che possono benissimo, in virtù degli stipendi non proprio trascurabili, pagarsi da soli il mangiare. Si eviterebbero anche le disinvolture e le furbate che, a prescindere dalle bufale giornalistiche, sempre si verificano quando si tratta di far pagare Pantalone. Bene ha fatto Roberto Maroni a promettere il pugno di ferro nei confronti dei furbastri seppellendo le loro aspirazioni politiche, meglio farebbe a impegnarsi per cambiare le regole della democrazia parassitaria.

LA CONGIURA DEL TROTA. Intanto si è sgonfiato, in un sostanziale silenzio mediatico, il tormentone delle "congiure" per fare eleggere Renzo Bossi in Regione. I media avevano gonfiato la storia delle "trame" ordite da una consigliera leghista, Monica Rizzi, per fare piazza pulita (a colpi di dossier) dei concorrenti del Trota all'interno dello stesso Carroccio. La vicenda è finita davanti ai giudici e Monica Rizzi, dopo essere stata indagata, è stata prosciolata dalla Procura di Brescia: la tantao strombazzata congiura per far eleggere Renzo Bossi non è mai esistita.

Nella foto: Pantagruele.

18 dicembre 2012