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50 anni fa il Vaticano II: frutti amari per la Chiesa dal Concilio

Lecco - Anche nel Lecchese pullulano gli incontri celebrativi dell'avvenimento che mezzo secolo fa incise radicalmente sui destini della società, allora, cristiana: l'11 ottobre 1962, veniva inaugurato il Concilio Vaticano II. Un evento caratterizzato dal ribaltamento nella tradizionale concezione del rapporto tra Chiesa e umanità, con un abbassamento verso la dimensione umana che ha portato all'attuale smarrimento del senso del sacro.

PROFETI DI SVENTURA. Nell'allocuzione Gaudet Mater Ecclesia, il papa Giovanni XXIII, si spinse a bollare gli scettici del rinnovamento come "profeti di sventura", assicurando che "il Concilio che si è appena aperto è come un'aurora splendente sulla Chiesa". In che termini si presentasse questa "aurora" della Chiesa risultò ben chiaro a tutti dal discorso di chiusura di Paolo VI, il 7 dicembre 1965: "Sappiate riconoscere il nostro nuovo umanesimo: anche noi, più di chiunque altro, abbiamo il culto dell'uomo". Tutto ciò in virtù della "corrente di affetto e di ammirazione (che) aveva traboccato dal Concilio sul mondo umano moderno".

IL FUMO DI SATANA. La primavera annunciata come frutto dei grandi cambiamenti non arrivò mai. Al contrario, a meno di 10 anni dall'apertura del Concilio Vaticano II, Paolo VI manifestava la sua delusione. Il 29 giugno 1972, nell'omelia per la festa dei santi Pietro e Paolo, il Papa dichiarava: "Davanti alla situazione della Chiesa di oggi, noi abbiamo il sentimento che da qualche fessura il fumo di Satana sia entrato nel tempio di Dio. Noi vediamo il dubbio, l'incertezza, la polemica, l'irrequietezza, l'insoddisfazione, la divisione". E ancora: "Noi credevamo che dopo il Concilio il sole avrebbe brillato sulla storia della Chiesa. Ma, invece del sole, noi abbiamo visto le nuvole, la tempesta, le tenebre, la ricerca, l'incertezza".

CRISI MAI VISTA. A partire dagli anni Settanta, in concomitanza anche con la rivoluzione della liturgia, una crisi senza precedente si impadronisce della Chiesa: caduta a picco delle vocazioni, crisi degli ordini religiosi, desacralizzazione, disorientamento, relativismo, perdita del timor di Dio e del senso del peccato, smarrimento dello scopo dell'esistenza cristiana, assemblearismo e democratizzazione della fede, sino agli obbrobriosi scandali della pedofilia e delle "rivendicazioni" omosessuali. Nonostante il disastro si manifestasse sin dai primi anni del post-concilio, Paolo VI rifiutava di vedervi le conseguenze del Vaticano II e la linea conciliare continuò ad essere difesa ed imposta alla Chiesa.

SPORCIZIA NELLA CHIESA. A venti anni dalla chiusura del Coincilio, Giovanni Paolo II riunì un sinodo per valutarne le consequenze e tutte le riforme conciliari vennero confermate. Nondimeno, lo stesso Giovanni Paolo II, alla fine della sua vita, riconobbe quella che definì "apostasia silenziosa" in atto fra i cattolici. Colui che sarebbe stato il suo successore, l'allora cardinale Joseph Ratzinger, nel testo delle meditazioni per la Via Crucis del 2005 giunse ad affermare: "Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!". E ancora, in tale circostanza, il futuro Benedetto XVI descrisse la Chiesa post concliare come "una barca pronta ad affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti".

MONITO EVANGELICO. Eminenti personalità della Chiesa, quali i cardinali Siri, Bacci, Ottaviani, o l'arcivescovo Marcel Lefebvre, o altri ancora, indicarono nel nuovo corso, nel cosiddetto rinnovamento conciliare, la causa dello snaturamento della Chiesa, ma rimasero inascoltati e persino combattuti. Così come, ancora, non induce ad adeguata riflessione il monito evangelico (Matteo 7,15-20): “Un albero buono non può dare frutti cattivi, né un albero cattivo dare frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto è tagliato, e gettato nel fuoco. Voi dunque li riconoscerete dai loro frutti”.

Padre Gervaso

14 dicembre 2012