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Per votare non serve questa bufala della 'ndrangheta in Lombardia

Lecco - (di Giulio Ferrari). Da oltre mezzo secolo uno Stato parassitario affligge i lombardi, praticando una spoliazione fiscale che fa impallidire i pizzi imposti nei territori di mafia. Sotto il tallone del governo delle banche, il salasso a spese dei lavoratori ha raggiunto livelli da record mondiale, ineguagliabili nella loro perversione.

GIU' LE MANI. La situazione è scandalosa, da far ribollire il sangue, eppure persino nella martoriata Lombardia ci si riesce a indignare solo "in caso di mafia": allora tutto è giustificato, anche perdere le staffe e mandare a carte quarantotto l'amministrazione regionale. Lo abbiamo visto al Pirellone, con qualche esponente del nuovo corso leghista a dichiarare che "quando si tratta di mafia la Lega fa saltare tutto". E i consiglieri del Carroccio si sono presentati in aula indossando magliette con scritto sopra: "Mafiosi, giù le mani dal Nord!". Tutto questo per l'arresto di un assessore regionale, di origine meridionale, che avrebbe comperato 4.000 voti da presunti appartenenti alla 'ndrangheta. Pochino-pochino se si vuole accreditare l'incombente minaccia mafiosa sulla Lombardia... A questo punto, qualcuno di quanti non tollerano neppure il lontano odore di mafia dovrebbe spiegare ai cittadini perchè, invece, si risponda con assai minore veemenza al dissanguamento delle famiglie lombarde da parte di un sistema economico-politico i cui effetti appaiono non meno devastanti di quelli prodotti al Sud dalle cosche.

MALFATTORI D'IMPORTAZIONE. Se è giusto mandare al voto anticipato la pur efficiente Regione Lombardia, lo si faccia senza aggrapparsi alla 'ndrangheta. L'arresto di un presunto maneggione è un argomento davvero risibile a sostegno della altrettanto ridicola boutade della mafiosità lombarda. Inevitabile che in uno dei territori più ricchi d'Europa siano approdati malfattori d'importazione. Sicuramente in Lombardia sono giunti adepti della mafia cinese, russa, siciliana, campana, pugliese e compagnia bella, ma chi affronta seriamente il problema sa bene che qui l'impatto sulla società civile è nullo rispetto a quello esercitato nei luoghi di provenienza. Sostanzialmente, l'influenza di questi gruppi criminali si esercita e si esaurisce negli ambiti etnici di varia immigrazione.

ONESTI E LABORIOSI. La società lombarda a denominazione d'origine controllata, nel complesso, è sana: appare persino offensivo che qualcuno in buona fede (escludendo cioè i furbetti che politicamente lucrano sull'antimafia) possa ritenere suscettibile di contagio mafioso il tessuto sociale di un territorio popolato, come nessuno, di gente onesta e laboriosa. Allora, se si vuole giustificare il ricorso al voto anticipato, non si infanghi il nome della Lombardia raccontando di infiltrazioni mafiose, ci si limiti a prendere atto della necessità di ripulire il motore di una istituzione regionale che ha lavorato meglio delle altre ma che racchiude al suo interno non poche scorie da espellere, dagli immancabili traffichini a qualche presenza femminile di dubbio gusto e nessuna utilità.

19 ottobre 2012