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Scandalo nel Lecchese, un prete rivela: “Sono omosex e contento”

Lecco - Per molti era il segreto di Pulcinella ma adesso don Mario Bonfanti, problematico coadiutore in una parrocchia della Brianza lecchese, l'ha fatta del tutto fuori dal vaso: il prete brianzolo ha proclamato urbi et orbi, sulla sua pagina di facebook, la propria tendenza omosessuale.

"O UOMINI O DONNE!". Bonfanti, 41 anni, ottenuto il sacerdozio in una diocesi della Sardegna, era tornato nel Lecchese con un incarico a tempo da cui è stato sollevato, pare, per via di certe imbarazzanti prese di posizione in campo sessuale. La vicenda ha diviso la comunità locale: mentre c'è chi chiedeva l'allontanamento del prete "scandaloso", anticlericali e "progressisti" si sono rumorosamente schierati dalla parte di Mario Bonfanti. Una polemica che ha trovato il suo punto culminante, lo scorso 19 marzo, nella visita lecchese del cardinale Angelo Scola: in quella circostanza l'arcivescovo di Milano condannò la "confusione" che si crea con la "perdita dei fondamentali di fede" ribadendo che l'amore secondo Dio è tra uomo e donna: "Siamo stati creati fin dall'origine o come uomini o come donne!", ammonì Scola.

PRESO GUSTO. Nel frattempo, vista anche l'assenza di provvedimenti da parte della curia milanese, l'ex coadiutore deve averci preso gusto: in questi giorni, su internet appare la nuova provocazione: "Sono gay. Anzi, sono un prete felicemente gay". Un comportamento che, come dichiarato da un ecclesiastico al Corriere di Lecco, mette in discussione il sacerdozio di Mario Bonfanti: "L'istruzione obbligatoria sui criteri del discernimento vocazionale, emanata dal Papa nell'agosto 2005, ribadisce che la Chiesa non può ammettere al seminario e agli ordini sacri chi pratichi l'omosessualità, o accusi spiccate tendenze omosessuali o che semplicemente sostenga i cosiddetti diritti dell'omosessualismo. Quindi, oggi, una persona che si dichiari omosessuale o condividida questa tendenza non può e non deve neppure entrare in seminario".

PECCATO CONTRONATURA. Una condanna alla posizione di Bonfanti anche dai due più recenti catechismi, quello di San Pio X e quello di Giovanni Paolo II, da cui si ricava la sentenza inappellabile sull'omosessualità. Nel primo catechismo, l'omosessualità viene definita "peccato contro natura che grida vendetta al cospetto di Dio", poichè "la sua iniquità è così grave da suscitare i più severi castighi" (San Pio X, Catechismo della Dottrina cristiana, n. 967). Condanna ribadita nel catechismo più recente: "Basandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati. Sono infatti contrari alla legge naturale (...). Non possono essere approvati in nessun caso" (Giovanni Paolo II, Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2537).

INTERVENTO CHIRURGICO. Intanto tra i fedeli cresce la confusione e il disorientamento. Non sono pochi quelli che, nella patria dei Promessi Sposi, rimproverano alla Curia milanese un atteggiamento da don Abbondio nei confronti di don Bonfanti. "Per un malinteso rispetto umano - protesta un sacerdote - , con le proprie omissioni, si è complici dello scandalo. Il Vangelo dice: guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! E aggiunge che se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te perchè - conclude citando il Vangelo - è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno". Ma per l'invocato intervento "chirurgico" la Curia sembra avere i tempi della mutua...

Nella foto: don Mario Bonfanti sorride dalla sua pagina facebook

17 ottobre 2012