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Caro Bersani, tieniti le coppie gay: questo Pd non avrà più il mio voto

Lecco - Egregio direttore, la notizia della scelta filo-omosessuale compiuta dal Pd di Bersani mi ha molto amareggiato, al punto che mi sono decisa a lasciargli le coppie gay e negargli per sempre quel voto che, peraltro, già da tempo aveva ben scarse motivazioni. Mi rammarico che anche la sinistra offra un tal contributo di "moralità" a questi tempi di donnine discinte, figlie delle pulsioni del berlusconismo, entrate di prepotenza anche nelle vicende della cosa pubblica.

Sinceramente allibisco nel vedere come, per dei partiti ormai in balìa di una desolante povertà ideale, siano le tendenze carnali ad acquistare statura di battaglia politica. Il riconoscimento delle famiglie omosessuali, con quanto ne seguirà in termini di parificazione alle famiglie naturali (dalla previdenza sino all'adozione di bambini!!!), sarebbe stato considerato inammissibile da tutti i grandi capostipiti della sinistra italiana, quando essa poteva meritatamente fregiarsi di tale appartenenza, ben prima dell'attuale deriva "pannelliana".

I padri costituenti staranno rivoltandosi nella tomba! Che senso ha ergersi a difensore della Costituzione su questioni che riguardano riforme sostanzialmente amministrative e poi negarla sui principi più alti? L'art. 29 della Carta costituzionale afferma: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”. Ebbene, il legislatore ha inteso specificare che la società famigliare, perchè tale risulti, debba potersi definire naturale.

Il senso delle unioni secondo natura, ovviamente, è la prosecuzione della specie, ovvero la filiazione, che “naturalmente” può verificarsi solo tra uomo e donna. Utilizzare a scopo sessuale un luogo del corpo deputato a funzioni di ben altro genere (!) costituisce una palese devianza dallo scopo naturale e procreativo della sessualità, che certo i padri costituenti si sarebbero ben guardati dal legittimare e, financo, dal concepire.

Chi scrive è una insegnante in pensione, vedova di un lavoratore orgoglioso di appartenere al più grande partito dei lavoratori della sua epoca. Il mio compianto marito, uomo tutto di un pezzo, un giorno venne avvertito che un collega ed amico, nascostamente, praticava l'omosessualità. Ebbene, mio marito non esitò un attimo a troncare repentinamente e di netto quell'amicizia. "Lo devo al Partito", mi spiegò, svelandomi con gran pudore e tono grave questa circostanza. Davvero non avrebbe votato il Partito di Bersani.

A. M.

2 agosto 2012