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Ping-pong della giustizia: banditi arrestati, scarcerati, “riarrestati”

Lecco - Le prigioni italiane non rientrano negli standard dei "grand hotel" carcerari europei e, tra tecnici e politici, c'è chi non vorrebbe mandare più nessuno in galere poco confortevoli. Intanto i carabinieri di Lecco hanno dovuto arrestare due volte pericolosi criminali stranieri presto tornati liberi. E, forse, il ping-pong tra dentro e fuori non è ancora concluso...

ELEMENTI PERICOLOSISSIMI. In manette è finita una intera banda composta da "elementi pericolosissimi", come li ha definiti il colonnello Marco Riscaldati, nel corso della conferenza stampa al comando lecchese dell'Arma. Si tratta di 5 stranieri senza fissa dimora e con documenti albanesi, ritenuti responsabili di una lunghissima serie di colpi commessi nel periodo da aprile a luglio 2012 nelle province di Lecco, Como e Monza Brianza. Criminali già finiti nella rete dei carabinieri tra maggio e luglio e tornati a delinquere non appena rimessi in libertà. Questa volta, per ottenerne l'arresto e sperare di tenerli dentro per un po', gli uomini della Benemerita hanno svolto un certosino lavoro di indagine su tutti gli assalti compiuti negli ultimi tempi, riuscendo ad attribuirne ben 24 al quintetto di immigrati.

DALLA VALSASSINA. Se uno o due colpi, pare che non bastino a togliere di torno per qualche mese dei malfattori, la lunga catena di reati ricostruita dai militari potrebbe raggiungere lo scopo. Le indagini dei militari, coordinati dal capitano Francesco Motta, hanno preso avvio da alcuni furti in abitazione e “spaccate” ai danni di bar verificatisi ad aprile scorso nel territorio della Valsassina, tra i comuni di Ballabio, Introbio e Casargo (LC): in quella circostanza una pattuglia intercettò due dei banditi, a bordo di un’auto rubata poco prima, reduci da un colpo in una casa. I malviventi riuscirono a scappare abbandonando veicolo e refurtiva.

FURTI E SPACCATE. In seguito sono arrivati i primi arresti: il 19 maggio due albanesi in manette per il furto di due autovetture e il colpo ai danni di un bar della Valsassina; il 22 giugno nuovo arresto di tre albanesi dello stesso sodalizio, in fuga a bordo di una Bmw X5 rubata, dopo la spaccata in un bar di Sirtori dove avevano "ripulito" video-poker e cambiamonete; l’11 luglio, a Santa Maria Hoè, beccato a bordo di un'Audi rubata lo stesso albanese arrestato il 19 maggio (nel frattempo libero dopo il processo per direttissima) assieme ad un nuovo complice connazionale, intenti ad effettuare una spaccata ai danni di una bar.

PESANTE FARDELLO. I carabinieri della Compagnia di Lecco hanno ricostruito l’intera attività criminale compiuta dalla banda nei periodi antecedenti agli arresti in flagranza. Nel rapporto finale depositato alla Procura della Repubblica di Lecco sono stati, così, contestati altri 24 episodi delittuosi tra furti in abitazione e spaccate ai danni di bar e ditte, nonché dei reati di ricettazione, favoreggiamento personale, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, resistenza a pubblico ufficiale. Un pesante fardello di imputazioni che ha portato alla custodia cautelare in carcere per i 5 componenti della gang i quali sono stati tutti tratti in arresto tra Lecco e Milano.

Nella foto: un momento della conferenza stampa al Comando provinciale di Lecco dei carabinieri.

4 ottobre 2012