Invia articolo Stampa articolo
Distributori di bibite a rischio: “ripuliti” con un marchingegno

Lecco - Sono a rischio i distributori automatici di bevande e alimenti: i ladri dispongono di apparecchi elettronici artigianali che consentono di svaligiare i punti vendita self-service. Lo hanno scoperto i carabinieri mettendo le mani su due malfattori con documenti rumeni e sul loro bottino di monete rubate.

135 MONETE. A cadere nella rete dei militari della Compagnia di Lecco, agli ordini del capitano Francesco Motta, sono un paio di banditi d'importazione residenti in Brianza: H.V.S. 22enne e C.M.D. 24enne, entrambi con precedenti penali e di polizia per vari reati. Una pattuglia della Benemerita li ha controllati l'altra notte lungo la Sp639 mentre viaggiavano a bordo di un’autovettura proveniente da Erba e diretta verso Lecco. Nella perquisizione del veicolo sono saltati fuori, nascosti in uno straccio sotto il sedile del passeggero, 135 euro in monete da un euro. I due stranieri non hanno saputo fornire alcuna spiegazione per il possesso di tutto quel contante e i carabinieri, coadiuvati da un'altra pattuglia del Radiomobile, li hanno portati in caserma per accertamenti.

DISPOSITIVI ELETTRONICI. Nell'auto dei due giovani sono stati così rinvenuti anche due dispositivi elettronici di fattura artigianale che hanno insospettito i militari. Esaminando, poi, le destinazioni recenti impostate sul navigatoresatellitare della vettura, i carabinieri hanno appurato che gli ultimi due indirizzi erano relativi avie di Como e Cantù dove sono collocati dei distributori automatici di alimenti e bevande, mentre la destinazione verso cui era diretto il veicolo prima del controllo corrispondeva precisamente ad un analogo punto vendita di Lecco. Evidente, dunque, il collegamento con le monete trovate nell'auto ed i carabinieri si sono messi a caccia delle prove per incastrare i due stranieri. Dalla visione delle immagini registrate presso i punti vendita di Como e Cantù, si è avuto riscontro che proprio i due giovani erano entrati nel corso della notte all’interno di quelle aree self-service ed avevano “prelevato”, le monete.

SISTEMA INNOVATIVO. I due avevano studiato un sistema assolutamente innovativo per derubare i gestori delle macchinette, grazie a un dispositivo artigianale, molto simile ad un telecomando, alimentato con un voluminoso pacco batteria e dotato di un’antenna in rame a “spirale”. Introducendo il marchingegno nella fessura cambiamonete dove si inseriscono le banconote, ad ogni pressione di un pulsante presente sul dispositivo, il cambiamonete erogava 5euro in monete.

REI CONFESSI. A casa di uno degli indagati, inoltre, i carabinieri hanno trovato un altro dispositivo del tutto simile a quello utilizzato per ripulire i distributori automatici. A questo punto, i due giovani sono stati dichiarati in arresto per furto aggravato dall’utilizzo di mezzo fraudolento e commesso su cose esposte per necessità alla pubblica fede. Indagando su alcuni episodi analoghi, i militari hanno potuto attribuire a uno dei due arrestati un altro colpo, compiuto a Bergamo lo scorso giugno. Di fronte alle prove schiaccianti i due giovani hanno ammesso le proprie responsabilità, prima di essere rinchiusi nel carcere di Pescarenico.

Nella foto-galleria: la refurtiva e la tecnologia fai da te dei due ladri.

27 settembre 2012