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E' stagione di tartufi ma serve il tesserino

Lecco - Al via anche nel territorio lecchese la stagione della "caccia" ai tartufi, attività di nicchia, ma che vede il numero degli appassionati crescere in continuazione.

APPOSITO CALENDARIO. La raccolta del tartufo è disciplinata da un apposito calendario annuale predisposto dalla Regione Lombardia, che prevede periodi diversi per ogni specie di tartufo edule e per ogni provincia. Per la provincia di Lecco il periodo in cui andar a tartufi è iniziato il 15 luglio con la possibilità di raccogliere il tartufo nero estivo, Tuber aestivum, detto localmente “scurzom” o “scurzum”.

5 SPECI COMMESTIBILI. Sono almeno 70 le specie diverse di tartufi catalogate nella nostra provincia, chiaramente quasi tutti non adatti al consumo umano. Nel Lecchese, in ogni caso, sono raccolte almeno 5 speci commestibili: 4 tartufi neri (Tuber aestivum, melanosporum, uncinatum e brumale) e uno bianco (Tuber albidum borchii).

ATTESTATI DI ABILITAZIONE. Proprio in questi giorni la Provincia di Lecco sta consegnando gli attestati di abilitazione, i cosiddetti “tesserini”, per la raccolta dei tartufi a 14 nuovi appassionati appena abilitati: il numero di coloro che possono effettuare la raccolta con tutte le carte in regola sale così a 53, di cui 7 donne. Infatti, per acquisire l’abilitazione alla raccolta dei tartufi occorre superare un esame presso la Provincia di residenza. Normalmente la Provincia di Lecco tiene una sessione all’anno, dato che fino a oggi i candidati non hanno mai superato il numero di 15.

USO FAMILIARE. Per accedere all’esame che permette di conseguire il tesserino è opportuno seguire un corso di preparazione. Per il 2012 il corso è stato tenuto dall’associazione Tartufai lariani, con sede ad Abbadia Lariana, che conta oggi circa 50 soci, non tutti abilitati alla raccolta. Peculiarità del Lecchese è che qui la raccolta del tartufo non è mai fatta per scopi commerciali, come invece avviene in altre zone, come Piemonte, Umbria, Oltrepò Pavese.

PROSPETTIVE TURISTICHE. “Nel nostro territorio – spiega infatti l’assessore all’Agricoltura Fabio Dadati - sono raccolti pochi chilogrammi di prodotto all’anno, tutti destinati all’uso familiare. Tuttavia anche da noi è in aumento l’interesse per questa attività e con la crescita dei quantitativi raccolti l’attività potrebbe svilupparsi fino ad assumere una discreta valenza dal punto economico e da quello turistico. Nel frattempo la Provincia di Lecco continua nell’opera di formazione e abilitazione degli appassionati anche attraverso una costruttiva e franca collaborazione con l’Associazione Tartufai lariani, cui spetta il compito di coordinare i raccoglitori e far crescere la loro preparazione e competenza”.

19 luglio 2012