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Tanti saluti a Tettamanzi, adesso l'arcivescovo ambrosiano è Scola

Il cardinale Angelo Scola è il nuovo capo della Diocesi di Milano dalle 12 di venerdì 9 settembre. L'ingresso ufficiale del porporato lecchese avverrà il 25 settembre, ma venerdì mattina si è assistito alla presa di possesso della Chiesa ambrosiana, per procura, da parte del vicario generale.

TELEFONATA DI MARTINI. La cerimonia si è svolta nel Duomo di Milano, dove la sera prima i milanesi hanno salutato la partenza di Dionigi Tettamanzi che ha lasciato piazza Fontana per stabilirsi presso la casa di esercizi spirituali Villa Sacro Cuore a Triuggio, in Brianza. L'arcivescovo emerito si è rallegrato per le espressioni di ringraziamento giunte dai fedeli che hanno condiviso il suo orientamento e, ha dichiarato, soprattuto per la telefonata del suo predecessore, il cardinale Carlo Maria Martini.

SITUAZIONE DIFFICILE. Oggi Angelo Scola giunge in una situazione piuttosto difficile, e si troverà alle prese con un serpeggiante lassismo e con l'ideologizzazione di in una consistente parte del clero ambrosiano. In molte parrocchie dell'arcidiocesi i preti sembrano in tutt'altre faccende affaccendati: sempre più rare le messe nei giorni feriali, spesso introvabili i sacerdoti nei confessionali e in preghiera davanti al Tabernacolo, incessanti le riunioni con parrocchiani e nei cosiddetti consigli pastorali in un incontrollabile crescendo di protagonismo. Si diffonde, nel frattempo, un cristianesimo eterodosso, sempre meno evangelico e spesso fuorviato da scelte di comodo - specie in campo morale -, mode collettive e ideologie politiche.

"GLI FARO' LA GUERRA". Qualora il cardinale Scola, che è considerato un moderato, intendesse porre un freno agli estremismi e alle disinvolture nella diocesi che gli è stata affidata, dovrà fare i conti con ambienti ecclesiali in cui già serpeggia una ostilità "preventiva" nei suoi confronti. Non manca neppure qualche prete sui generis, come don Giorgio de Capitani, parroco in una frazione di Rovagnate, che ha già promesso una vita d'inferno per il nuovo arcivescovo. "Scola è il meno adatto a reggere la nostra Chiesa milanese - aveva proclamato alla notizia della nuova nomina, cfr. nostro articolo -. Comunque, la promessa l’ho fatta a Tettamanzi che è stato l’unico a capirmi. D’ora poi ci sarà guerra, e sapete nemmeno ciò che ho in mente di fare. Non cercate neanche di togliermi la parrocchia, perché qui farò una Comunità auto-gestita, e sarà il via alla rivoluzione… ”.

CECCHIN IN PELLEGRINAGGIO. Il nuovo arcivescovo di Malgrate, se farà sul serio, avrà bisogno di un aiuto "speciale". Lo invoca per lui il prevosto della Basilica di Lecco che ha annunciato il pellegrinaggio cittadino a Santiago di Compostela, Lisbona e Fatima. Dal 13 al 19 settembre, monsignor Franco Cecchin guiderà un centinaio di lecchesi in preghiera sui alcuni dei luoghi più significativi della Cristianità. "Gli scopi - spiega il prevosto - sono quelli di ravvivare lo spirito di pellegrini della fede in una società secolarizzata, ringraziare il signore dei 9 anni di episcopato del cardinale Dionigi Tettamanzi, affidare a Maria la nuova missione apostolica, nella Diocesi di Ambrogio e Carlo, del lecchese di Malgrate, cardinale Angelo Scola".

9 settembre 2011 (aggiornato al 10 settembre)