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Manovra, Cisl di Lecco attacca Governo e Cgil

Lecco - Non manca una presa di distanze dalle scelte della Cgil nella nota con cui l'esecutivo della Cisl di Lecco  esprime condivisione per il documento approvato dall'esecutivo confederale circa la gravità della crisi del paese, le correzioni proposte per dare maggiore equità ed efficacia alla manovra, la necessità di mettere in campo una forte mobilitazione anche decentrata a sostegno delle proposte del sindacato.

LUNEDI' PRESIDIO. A tal fine, si legge nel documento, "l'esecutivo decide di aderire al presidio di lunedì 5 settembre alle ore 16 di tutta la Cisl lombarda  alla Villa Reale di Monza, sede "invisibile" dei ministeri nella nostra regione, per denunciare la grave e irresponsabile incertezza con cui il governo sta gestendo la fase di definizione della manovra, il rinvio del superamento delle province e dell’accorpamento funzionale dei piccoli comuni con una sempre minor credibilità di risposta ai richiesti tagli dei costi della politica. Iniqua è l'abolizione del contributo di solidarietà dei redditi oltre i 90.000 euro annui ai dipendenti privati e la mancata attivazione ai lavoratori autonomi,  contro i pesanti tagli agli enti locali".  

CGIL PASSIVA. "In questo quadro - prosegue il comunicato -, l’intervento della Cisl ha determinato il ritiro del provvedimento sulle pensioni legato ai riscatti militare e laurea. Ciò è avvenuto nella totale passività della Cgil, impegnata solo per la visibilità del suo sciopero preventivo, abbandonando ogni iniziativa di confronto, in questa fase decisivo, con la politica e il Parlamento. L’economia italiana, dopo la brusca frenata di questo triennio rischia di inserire la retromarcia. Rinnoviamo la richiesta di provvedimenti di sostegno alla crescita sostenibile, oggi prioritaria e indifferibile, e la scelta definitiva della legalità e della lotta alla criminalità e alla corruzione".

LE RICHIESTE. "L’esecutivo - conclude la nota - ritiene fondamentale ridurre i tempi per giungere alla Riforma Fiscale e che essa debba assicurare benefici a lavoratori dipendenti e pensionati. Per questi motivi è necessario chiedere modifiche che introducano provvedimenti a carico di di tutti, a partire da chi poco o per nulla paga e non piú solo sulle spalle dei soli lavoratori e pensionati. La nostra mobilitazione  pertanto è finalizzata a: respingere ulteriori tentativi di interventi diretti sulla spesa sociale e sul welfare ( dopo il maldestro e grave tentativo di colpire le pensioni respinto in questi giorni); ritirare i continui interventi che penalizzano i lavoratori pubblici su tredicesima mensilità e tfr,  e sulle “finestre pensionistiche” per gli addetti della scuola; annullare lo spostamento delle festività civili del 25 aprile, del 1° maggio e del 2 giugno; chiedere al governo e alla politica di abbandonare gli atteggiamenti di parte che sempre di più ci indignano e di guardare al bene del paese; ridurre tutti gli sprechi e le inefficienze a partire dai costi impropri della politica e delle istituzioni; rafforzare l'azione di contrasto all'evasione fiscale; applicare una misura equa ed omogenea per il contributo di solidarietà; mettere da subito al centro della azione sindacale dell'autunno i temi dello sviluppo e dell'occupazione, soprattutto giovanile, e attraverso il confronto con la regione e gli enti locali  garantire per i lavoratori e pensionati lombardi livelli adeguati di benessere sociale".

3 settembre 2011