Invia articolo Stampa articolo
Formigoni indagato sulla stampa “Notizia falsa, non ne so nulla”

Lecco - Nel Belpaese si fa così: un avviso di garanzia viene recapitato al destinatario direttamente dai giornali. Da un quotidiano nazionale Roberto Formigoni ha appreso che la procura di Milano ipotizza un suo diretto coinvolgimento nelle note vicende che hanno portato alla ribalta delle cronache Pierangelo Daccò.

PRIMA CHE AI GIORNALI. Il lecchese governatore della Lombardia protesta di non saperne nulla e dice di essere sicuro che, in caso contrario, i magistrati di Milano avrebbero comunicato all'interessato ben prima che ai giornali l'esistenza di un avviso di garanzia. Ma la ridicola corsa a dare per primi le notizie, che tante situazioni penose ha causato sino ad oggi, pretende vincitori e vittime.

CORRETTEZZA DELLA PROCURA. "Se c'e' in corso un'indagine a carico di una persona, il primo ad essere informato è la persona stessa: io non ho ricevuto alcun avviso di garanzia e, conoscendo la correttezza della procura di Milano, escludo che abbia avviato un'indagine su di me senza informarmi", ha protestato Formigoni. Il quotidiano che ha tirato in ballo il governatore, invece, riporta contestazioni precise. Al centro  della faccenda, storie di vacanze e presunti favori: nel primo caso Roberto Formigoni precisa di aver sempre pagato di tasca sua, nel secondo caso nega tutto e assicura che, in Regione Lombardia, "non un euro di soldi pubblici è stato dissipato". Nei prossimi aggiormanenti, gli sviluppi della vicenda.

Nella foto: Formigoni nei suoi uffici al Pirellone.

23 giugno 2012