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Lecco, cartelli tolti: “Brivio ha sbagliato”

LECCHFOBIA DEL SINDACO. Lecco – Anche l'associazione Donne Padane attacca Virginio Brivio dopo la rimozione dei cartelli in lingua locale: "Sono di proprietà dei cittadini e per nulla fuorilegge", afferma Alessandra Consonni, presidente del sodalizio per Lecco e proivncia.

DI NORMA IN  EUROPA. “Appena sbarcati all'aeroporto internazionale di Nizza – osserva Alessandra Consonni -, il primo impatto con la città è il cartello bilingue, francese-ligure provenzale: Nizza/Nissa. Segnaletiche di questo genere sono di norma, oltre che in Francia, in molte migliaia di località di tutta Europa. A Lecco, invece, assistiamo al rigurgito di provincialismo di chi si vergogna della lingua di casa propria, e neppure il successo di Van de Sfroos aiuta a superare pregiudizi e faziosità. Virginio Brivio dice che il cartello Lecch va rimosso perchè marchia il territorio: se fosse davvero il sindaco dei lecchesi dovrebbe essere orgoglioso che a marchiare questa città sia il nome con cui la nostra gente, per tante generazioni, l'ha chiamata e la chiama”.

PATRIMONIO PUBBLICO. “La nostra associazione – prosegue la presidente delle Donne Padane -, che è apolitica e apartitica ma ha tra le sue finalità anche la tutela dell'identità locale, rifiuta di considerare la rimozione dei cartelli come normale effetto del cambio di regime a Palazzo Bovara: quelle insegne, infatti, non hanno nulla di ideologico, sono state pagate dai cittadini e dunque sono patrimonio pubblico. Sono un investimento culturale e turistico”.

RIPOSIZIONARLI CORRETTAMENTE. “Stiamo valutando le iniziative opportune – conclude Consonni - per accertare se queste insegne possano essere eliminate con le motivazioni sin qui sentite. Infatti non è vero che il cartello, in sè, sia fuorilegge: il codice della strada consente che tali inscrizioni vengano collocate, come avviene tranquillamente in altre località, sebbene non in stretto abbinamento della segnaletica in lingua italiana. L'insegna marrone col nome Lecch, dunque, può essere tolta ma per riposizionarla prima del cartello bianco, nel pieno rispetto della normativa vigente e di un bene pubblico di proprietà dei cittadini”.

9 giugno 2012