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Valassi: “Nel 2012 più inflazione, meno soldi”

Lecco – Cali di investimenti, spesa pubblica, consumi delle famiglie; aumenti della inflazione e tensioni sui tassi di interesse dei titoli pubblici: è quanto Vico Valassi prevede per il 2012. La preoccupante prospettiva è emersa durante la presentazione del rapporto “L’economia lecchese nel 2011”, illustrato lunedì dal presidente della Camera di commercio lecchese.

MENO CIG NEL 2011. “Un’analisi - ha spiegato Valassi - che, pur nell’incertezza di dati e situazioni critiche, vista la difficile situazione che il nostro Paese e l’Europa stanno affrontando, conferma che il territorio lecchese ha le opportunità per recuperare ed è capace di reagire, se saprà guardare con sempre maggior determinazione ad azioni concrete, soprattutto in tema di innovazione, internazionalizzazione, ricerca e formazione del capitale umano”. Il presidente dell'ente camerale è partito da alcuni dati contenuti nella relazione: la riduzione degli occupati da 147.700 nel 2010 a 146.100 nel 2011, con il tasso di occupazione al 64,7% (nel 2008 era il 67,6%) e con un aumento dal 5,3% al 5,6% del tasso di disoccupazione, in una realtà che per anni ha conosciuto livelli di piena occupazione; la progressiva diminuzione del ricorso alla cassa integrazione, passata da 19,5 milioni di ore nel 2009 a 18,3 nel 2010 e a 14 milioni nel 2011, ma con un andamento differente dei singoli settori: quello metalmeccanico ha registrato una decrescita costante, artigianato e commercio hanno evidenziato il “picco” nel 2010, e le costruzioni sono in continuo peggioramento; il Pil pro capite lecchese, che nel 2010 era inferiore di quasi 500 euro rispetto al 2007, a maggior ragione tenendo conto dell’inflazione.

PRODURRE E RISCHIARE. “È il capitale umano il fulcro intorno al quale costruire la ripresa del sistema, del nostro Paese, quella che da tutti viene reclamata come necessità di crescita”, ha sottolineato Valassi. “In particolare - ha aggiunto -, questa crisi ha messo in luce la necessità di non basare tutto sulla finanza, ma di ridare centralità ai valori reali del produrre, del rischio d’impresa, del saper fare". “I dati ci inducono a rafforzare gli interventi a sostegno della internazionalizzazione delle nostre imprese, a cominciare da quelli rivolti al Distretto metalmeccanico lecchese, che ha anticipato il modello della rete, della filiera produttiva, dell’aggregazione tra imprese”, ha rimarcato Valassi ricordando il “peso specifico” delle realtà distrettuali, legato alla capacità produttiva del capitale umano che qui lavora: le imprese lecchesi del metalmeccanico sono il 6,9% del totale provinciale, contro la media regionale del 3,4% e nazionale del 2,1%; prodotti in metallo e macchinari rappresentano insieme il 61,8% dell’export lecchese (ovvero 2,2 miliardi di euro), entrambi in forte crescita; le imprese tessili sono lo 0,8% del totale provinciale, contro lo 0,6% lombardo e lo 0,3% nazionale; il loro “peso” sulle esportazioni lecchesi è del 6,8% (oltre 240 milioni di euro).

TERRITORIO PILOTA. Dopo aver delineato lo scenario economico del Paese, spiegando che nel 2012 purtroppo si prevedono ulteriori cali degli investimenti, della spesa pubblica, dei consumi delle famiglie, aumenti dell’inflazione e tensioni sui tassi d'interesse dei titoli pubblici, il presidente della Camera di commercio ha concluso: “Credo che sia fondamentale ripartire dal territorio, perché al suo interno esistono le risorse e gli anticorpi per contrastare questa emergenza. Elementi strategici per la ripresa sono l’istruzione, la formazione professionale e l’educazione universitaria, oltre a un quadro normativo più ‘snello’ in tema di adempimenti amministrativi e fiscali, con sostegni alla ricerca e alla nascita di nuove imprese, per dare spazio ai nostri giovani. Il nostro impegno è quello di saper anticipare scelte e sperimentazioni, avendo l’ambizione di candidarci come territorio pilota capace di percorrere nuove vie e aperto al confronto internazionale”.

8 maggio 2012