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L'Ance attacca e Monti accontenta i costruttori

Lecco - Parole forti, una manifestazione nazionale, la minaccia di una "enorme operazione di recupero crediti" con diffide di pagamento alle pubbliche amministrazioni di tutto il paese: davanti all'offensiva dell'Ance, Monti cambia registro e i costruttori sono soddisfatti.

TUTTO SEMBRA CAMBIATO. Solo un paio di settimane fa, l'Ance di Lecco aveva "strapazzato" Mario Monti: "Il Governo non si sta rendendo conto che, se continua di questo passo, il settore edile rischia la completa chiusura", aveva dichiarato Mario Sangiorgio, presidente lecchese del sodalizio dei costruttori edili. In pochi giorni tutto sembra cambiato. “Avevamo detto che il governo Monti mancava, tra tutti i suoi tecnici, di un esperto in edilizia. Ora, se saranno confermate le anticipazioni di questi giorni, ci dobbiamo ricredere. E lo facciamo con grande soddisfazione”, afferma Sangiorgio commentando le prime notizie sul pacchetto di provvedimenti che dovrebbe essere ormai prossimo al varo e che tocca da vicino il sistema delle costruzioni.

AUMENTO DELL'ALIQUOTA. “Il decreto, se sarà confermato nei contenuti che abbiamo appreso dalla stampa, - sostiene il presidente dei costruttori  – non solo tiene conto della maggior parte delle richieste più volte espresse da Ance, ma per alcuni aspetti si presenta addirittura migliorativo. È il caso del previsto aumento dal 36 al 50% dell'aliquota agevolativa e del tetto di spesa per le ristrutturazioni edilizie, che rafforza e potenzia una tipologia di interventi in cui come settore crediamo molto”.

RICHIESTE ACCOLTE. “Siamo dunque in attesa – afferma ancora Sangiorgio – che quanto annunciato si traduca in legge, nel più breve tempo possibile. Intanto godiamoci il varo del primo dei decreti in materia di sblocco dei pagamenti dei debiti contratti dalla pubblica amministrazione nei confronti delle imprese fornitrici. Anche in questo caso sembra che la forte azione di pressione svolta dalle associazioni imprenditoriali, a cominciare dall’Ance, abbia sortito gli effetti attesi. Ci riserviamo un giudizio complessivo dopo che tutti i decreti saranno promulgati. Per il momento ci sembra di poter sostenere che le nostre richieste sono state accolte e che finalmente sono state poste le basi per porre fine ad un’inaudita ingiustizia e ridare fiato a quelle imprese che, lavorando prevalentemente con il pubblico, sono state costrette a indebitarsi per far fronte ai mancati pagamenti da parte dello Stato in tutti i suoi livelli amministrativi per le opere svolte”.

24 maggio 2012