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Lecco, commercianti in rivolta contro le aperture domenicali

MONTI METTE KO I NEGOZI. Lecco. Alberto Riva stronca le liberalizzazioni di Mario Monti che, secondo il direttore di Confcommercio Lecco, sembrano fatte apposta per dare il colpo di grazia ai negozianti.  E solo la grande distribuzione ringrazia per le aperture di 7 giorni su 7 decise dal governo.

LOBBY FINANZIARIE. Anche le nuove misure pensate per i commercianti vanno lette alla luce della politica del governo "tecnico", apprezzata soprattutto dalle lobby dell'alta finanza e vista come il fumo negli occhi dai lavoratori. Tra questi i commercianti lecchesi che, già strapazzati dai venti di crisi, non ce la fanno più e si fanno sentire. Così Riva punta il dito contro il governo per fare chiarezza e smontare il castello propagandistico costruito intorno, afferma, “a una liberalizzazione che in realtà non è tale, perché si tratta solo di una deregolamentazione fatta esclusivamente in favore della grande distribuzione: tenere aperto un negozio 7 giorni su 7 è antieconomico e pregiudica la vita familiare della stragrande maggioranza di chi fa questo mestiere”.

PRESI IN GIRO. Confcommercio Lecco sente la responsabilità di una associazione che sul territorio raccoglie quasi 4000 imprese che danno lavoro a 13 mila persone e chiede rispetto per i propri aderenti: “Aprire per più ore e più giorni - sottolinea Alberto Riva - fa crescere i costi non sempre compensati con maggiori ricavi, inoltre non aumenta il numero di negozi o posti di lavoro. Anzi. Non prendiamoci in giro! Bisogna avere più rispetto per chi lavora nel commercio e per i clienti-consumatori. Mi pare che ci sia in giro chi fa finta di non vedere da un lato le fatiche di chi opera nel nostro settore, dall'altro le difficoltà delle famiglie. Il problema è che oggi i salari non aumentano, che il cuneo fiscale continua a crescere invece che calare, che i soldi nelle tasche degli italiani sono sempre meno...”.

MACCHE' LIBERALIZZAZIONE. Inutile nascondersi dietro un dito: solo la grande distribuzione ha la forza per aprire 365 giorni all’anno: una "finta liberalizzazione" che i commercianti chiamano deregolamentazione e che comporta conseguenze pesanti. “Oggi più di ieri - spiega Riva - il negoziante fa fatica: decidere di aprire il negozio durante le feste non è una scelta che si fa a cuor leggero perché i costi sono evidenti a tutti anche se qualcuno la prende alla leggera e banalizza il tutto… Non scherziamo! Aprire durante le feste è un impegno economico e che intacca anche la vita personale e privata del titolare e dei suoi dipendenti. Basta con questo falso mito della liberalizzazione che in realtà, e qui mi ripeto, è solo deregolamentazione: non è la panacea di tutti i mali anzi è una medicina che peggiora se possibile lo stato febbrile! Le deregolamentazioni non hanno portato nuova occupazione, né rilanciato il settore, né aiutato il turismo. Nulla di tutto ciò. Basta con questi falsi miti. Siamo sempre stati contrari anche perché avevamo già gli orari più ampi e lunghi d’Europa e non c’era bisogno di incrementarli".

PARLANO SOLO DI TASSE. Quanto alle scelte economiche del governo, pollice verso al cosiddetto decreto Salva Italia, accusato di aver "stravolto il calendario regionale che comunque aveva un suo equilibrio e ha tolto potere alle Regioni. Da questo punto di vista siamo ancora in attesa di conoscere l’esito del ricorso presentato contro il provvedimento che Confcommercio ritiene anticostituzionale”. Il tutto in un contesto demoralizzante che preoccupa l'associazione dei commercianti: “Se prendiamo la situazione in cui versano le famiglie c’è poco da stare allegri - rileva Alberto Riva -. I consumi sono in calo e questo clima di paura e incertezza induce le persone a non spendere anche quello che in realtà potrebbero proprio perché spaventate dal domani. Questo continuo parlare di Imu, di nuove tasse, di Iva in crescita dal prossimo autunno fa male, anzi malissimo. E per chi continua a credere nel falso mito delle liberalizzazioni-deregolamentazioni andrebbe ricordato - conclude il direttore di Confcommercio - che se i soldi in tasca delle famiglie sono pochi non è l’apertura nel giorno di festa che li fa aumentare”.

Nella foto: Alberto Riva e, a sinistra, Peppino Ciresa, rispettivamente direttore e presidente di Confcommercio Lecco.

27 aprile 2012