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Ballabio, Bussola calcia nella propria porta: così va a casa lui e la squadra

Ballabio (Balàbi) - Caro direttore, non entro nel merito dell'ampliamento della Combi Arialdo di Ballabio, fabbrica la cui realtà e le cui aspirazioni ad ingrandirsi avrebbero meritato ben più validi paladini di quelli che questa politica le ha riservato. Penso che se davvero si voleva tutelare lavoro e ambiente assieme, si sarebbe trovato il modo, visto anche che, a quanto si legge, un progetto per scongiurare la ipotizzata delocalizzazione era già stato presentato nel 2017 e non prevedeva la cementificazione di nessun pascolo.

Ma tant'è. Quello che mi preme sottolineare è l'aspetto più sensazionale della vicenda, cioè che ben 3 assessori e il capogruppo della maggioranza sono entrati in conflitto col sindaco. Anche se in ballo c'è un prato, non si tratta di ecologisti a tempo perso ma di stimati professionisti, gente che possiede gli strumenti per giudicare la bontà di un atto amministrativo.

Gente che sarebbe stato perlomeno sensato coinvolgere e convincere della opportunità dell'operazione e che invece hanno dichiarato di non saperne niente. Alle loro manifestate perplessità c'è chi ha pensato di gonfiare il petto e rispondere con le scomuniche e, infine, con un coup de théatre che è un autogol spaventoso: paracadutare nel consiglio comunale politici da Parlamento, Regione e Provincia che a Ballabio non si sono mai visti neppure per il taleggio, mossa che ha aumentato la distanza dai cittadini lasciati fuori dalla porta.

Forse, si voleva far rientrare nei ranghi almeno Alessandra Consonni, storica militante leghista. In tal caso, errore madornale e totale mancanza di psicologia, pensare che un soggetto del suo stampo avrebbe chinato il capo davanti ad una manciata di "turisti" proprio in quel Consiglio comunale dove per quasi 20 anni ha combattuto contro la macchina da guerra modello Pontiggia dei tempi migliori, ed infine espugnato il paese alla sinistra.

Insomma, personalmente non ho memoria di un sindaco che in pochi mesi si metta contro un assessore all'Urbanistica, un assessore esterno alle Politiche sociali, un assessore all'Istruzione e il capogruppo consiliare dei suoi, trasformando i sostenitori in oppositori e una maggioranza in minoranza consiliare. Calci incredibili nella propria porta che finiscono col mandare a casa lui e la squadra.

M.F.

24 maggio 2022