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Ballabio, la nuova mega Combi: persino il Tir sembra una pulce

Ballabio (Balàbi) - Ad oltre una settimana dall'accordo di programma tra Comune di Ballabio, Provincia di Lecco e ditta Combi Arialdo, circolano le prime immagini della sconosciuta struttura che potrebbe occupare il pascolo del Barèch. Un capannone "mimetizzato" ma di notevoli dimensioni, al punto che, nel rendering, al suo cospetto persino un Tir sembra una pulce.

Sei mesi fa venne approvata la delibera del Consiglio comunale di Ballabio in cui sindaco e giunta si impegnavano a "relazionare periodicamente ai capigruppo" sugli sviluppi dell'attività amministrativa che avrebbe dovuto portare anche all'ampliamento (in realtà si tratta di una nuova sede) della fabbrica.

Si disse che l'appoggio fornito dai politici all'operazione aveva come scopo quello di scongiurare la delocalizzazione (ipotesi, in realtà, inesistente per i sindacalisti dell'azienda) e garantire 40 nuove assunzioni (che, tuttavia, non rientrerebbero in un preciso impegno conseguente al piano industriale ma risulterebbero una circostanza legata all'eventuale incremento di commesse e fatturato aziendale, come verbalizzato nell'accordo). Poco chiara anche l'ipotesi di una "preferenza ballabiese" nella assegnazione dei supposti nuovi posti di lavoro.

Delle periodiche relazioni, poi, non si è più saputo nulla, a meno che i capigruppo consiliari di maggioranza e opposizione non abbiano ritenuto importante informare i cittadini di quanto a loro, eventualmente, riferito. Ipotesi, francamente, incredibile. Sta di fatto che, a 6 mesi dal Consiglio comunale che l'ha prospettata, l'operazione Combi Arialdo resta misteriosa ai più, a parte quanto trapelato, a cose fatte, dalla pubblicazione sul protocollo provinciale dell'accordo tra Comune, Provincia e azienda.

La votazione della delibera consiliare che stabiliva le "linee guida" per considerare proposte di ampliamento aziendale (non necessariamente l'operazione Combi Arialdo) vide l'assenza di due consiglieri della maggioranza, mentre Alessandra Consonni condizionò il voto favorevole alla "congruità delle compensazioni" a favore della collettività. Il solo cambio di destinazione di un terreno verde ad industriale comporta un incremento di valore certo per la proprietà: da qui dovrebbe partire ogni ulteriore valutazione ma, ad oggi, non si conoscono le cifre dell'operazione e nessuno ha motivato l'importo dei "400 mila euro in opere pubbliche" promessi dalla Combi Arialdo come ricaduta positiva.

Sempre a proposito di ricadute sulla collettività, non è dato sapere neppure di quanto con la mega struttura aumenterà la produzione della fabbrica, se e quanto questa inciderà in termini di inquinamento ambientale, di incremento del transito degli autotreni e autoarticolati per cui la Provincia si prepara, anche a colpi di espropri, ad adeguare la via per Morterone sino all'aggancio alla Provinciale.

Restano alla finestra i ballabiesi, che assistono all'estensione della zona industriale del paese senza sapere in che misura inciderà sulla qualità della loro vita. Oggi, per avere un'idea delle dimensioni della nuova fabbrica, in qualche modo dell'operazione, si può solo guardare l'immagine del rendering ufficiale: un capannone, almeno nel disegno, sapientemente mimetizzato ma di mega proporzioni, al punto che anche un Tir sembra scomparirgli accanto.

5 maggio 2022