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Lecco, tenta l'evasione: preso dai secondini

Lecco (Lècch) - È andata male (per lui) la tentata evasione di un detenuto extracomunitario che, nel pomeriggio di ieri, durante le fasi di rientro da una traduzione per udienza al Tribunale, con forza, è riuscito a divincolarsi e darsi alla fuga. Andata male perché la Polizia Penitenziaria lo ha riacciuffato.

A darne notizie è Umberto Di Stefano, segretario a Lecco per l’Uspp (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria) che dichiara: "Ha dovuto avere a che fare con la grande professionalità della Polizia Penitenziaria di Lecco, il detenuto che durante il rientro dal Tribunale ha tentato di darsi alla fuga strattonando e svincolandosi dal controllo della scorta. Il detenuto è stato ripreso dopo circa 15 minuti, grazie all’intervento dell’intero Reparto di Polizia Penitenziaria di Lecco, efficacemente coordinato dai propri vertici".

"Nonostante la concitazione della cattura, il soggetto è rimasto illeso. Tuttavia, proprio per riuscire a riprenderlo alcuni agenti hanno riportato lesioni e ferite guaribili in pochi giorni – prosegue Di Stefano – esprimo un plauso nei confronti del personale del Reparto di Polizia Penitenziaria e della Dirigenza dell'Istituto. Professionalità, prontezza, e organizzazione hanno fatto sí che l'evento critico non fosse portato a compimento. Auspichiamo però che, come già richiesto in sede d'incontro sindacale del 15 maggio scorso, il Provveditorato possa ricevere le delegazioni sindacali di Lecco per parlare di organico ed implementazione dei livelli di sicurezza”.

Sull’episodio interviene anche il segretario regionale dell’Uspp, Gian Luigi Madonia che commenta così: "L’evento accaduto a Lecco mette in evidenza le contraddizioni del sistema penitenziario in cui, ai livelli di sicurezza ormai ai minimi storici, specie in materia di organico, strumenti e dotazioni, per fortuna si “contrappone” l’elevata professionalità della Polizia Penitenziaria. In effetti, se dovessimo ragionare sullo stato delle strutture, la maggior parte fatiscenti con sistemi di sicurezza inadeguati, altre prive di figure stabili di coordinamento, altre ancora con deficit d’organico che raggiungono anche il 40% rispetto a quello previsto, l’ovvia constatazione è proprio questa: menomale che c’è la Polizia Penitenziaria, altrimenti chissà quali
statistiche raggiungerebbe il conteggio degli evasi - chiude con appelli alla politica e all’amministrazione Madonia – è giunto il momento che la politica, all’unisono, dia le giuste risposte alle esigenze della Polizia Penitenziaria. Notiamo alcuni politici, anche di spessore, che mostrano grande vicinanza, ma altri, quelli che poi devono condurre decisioni di Governo, esempio il ministro della Giustizia, quasi o del tutto assenti. Sono mesi, infatti, che i sindacati nazionali attendono di essere convocati per parlare di carenze, di protocolli operativi, di adeguamento di mezzi, risorse, dotazioni ecc., ma da via Arenula nessun segnale di ascolto di chi rappresenta il personale. All’amministrazione, invece, chiediamo di evitare la caccia alle streghe, cercando capri espiatori sugli eventi come quelli di Lecco. Piuttosto vengano premiati gli agenti che, pur subendo dei colpi, sono riusciti a riportare al sicuro l’evaso".

30 maggio 2023