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Caso Barech, la diffida fantasma "A ragione si chiese trasparenza"

Ballabio (Balàbi) - Il caso Barech, la vicenda del pascolo ballabiese dove la ditta Combi vorrebbe costruire una fabbrica metalmeccanica, si complica. Ora salta fuori una diffida sul Barech mai resa nota ai consiglieri comunali e Territorio e Identità va all'attacco: "Il tempo è galantuomo: anche questa circostanza dimostra quanto fosse sacrosanta la nostra richiesta di trasparenza".

Nel corso di una assemblea pubblica, organizzata dal gruppo di opposizione Ballabio Futura, è venuta alla luce l'esistenza di una diffida sull'operazione Barech indirizzata da un avvocato, per conto di un gruppo di cittadini, a tutti i membri del Consiglio comunale già nel mese di giugno. Peccato, però, che la diffida mandata in Comune non sia mai stata resa nota (Ballabio Futura dice "tenuta nascosta") ai legittimi destinatari.

Territorio e Identità, la formazione consiliare di maggioranza nata dalle inesaudite richieste di coerenza e trasparenza, affonda il colpo sulla diffida fantasma. "Si tratta - affermano in una nota - della più smaccata, anche se forse non la più grave, mancanza di trasparenza sulla vicenda della costruzione di una fabbrica nel pascolo ballabiese, con le motivazioni mai comprovate di creare nuovi posti di lavoro e di evitare la delocalizzazione".

"Ma il tempo - prosegue Territorio e Identità - è galantuomo. Quando 3 assessori su 4 più il capogruppo di maggioranza pretesero trasparenza su questa operazione milionaria vennero subissati da Bussola e dalla sua claque con una caterva di accuse da asilo Mariuccia, tipo quella che noi fossimo cattivi e invidiosi: ora, questa vergognosa circostanza dimostra quanto le nostre richieste fossero tutt’altro che pretestuose  e quanto fosse necessario pretendere limpidezza nei comportamenti e nelle scelte".

Comportamenti e scelte, per contro, messi in atto da Bussola che già in campagna elettorale incontrava i rappresentanti dell’azienda interessata. "Da quel momento - conclude Territorio e Identità - si guastavano i rapporti interni alla maggioranza sino alla rottura con chiunque avesse sollevato perplessità e chiesto maggiore trasparenza, anche solo per responsabilità e funzione del mandato conferito".

14 gennaio 2023