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Lecco, presentato il "fanta-Bione" Valsecchi: "Progetto da sceicco"

Lecco (Lècch) - Presentata in commissione la proposta per la riqualificazione del centro sportivo comunale Al Bione: una struttura fantastica, un fanta-Bione che per Corrado Valsecchi, "finirà nell'oblio". Il capogruppo di Appello per Lecco, stronca il sindaco Gattinoni: "Progetti faraonici e costosissimi con velleità da sceicco del Quatar".

Nel corso della commissione l’assessore allo Sport Emanuele Torri e il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, hanno magnificato il progetto, definendolo "una proposta di altissimo livello – sia per la solidità dei soggetti proponenti, sia per il progetto tecnico – che conferma le grandi potenzialità del centro sportivo".

"Essa prevede, tra l’altro - hanno spiegato -, la realizzazione di una nuova piscina con tre vasche, un nuovo palazzetto (volley, basket, calcio a 5), vasche esterne, tre campi da calcio, un’area polifunzionale, infermeria, campo da padel, area fitness, bar-tavola fredda, per un totale di 27 milioni di euro con anticipo di 5 milioni, riscatto di 2.7 milioni e 20 rate in leasing da circa 1.5 milioni di euro l’anno. Un totale di operazione di 20 anni per 37 milioni di euro di cui circa 10 milioni di oneri finanziari. A fronte di questo quadro economico, l’amministrazione comunale avvierà un apposito iter per consentire una riformulazione di un progetto più sostenibile dal punto di vista finanziario".

La stroncatura non si è fatta attendere. "La politica è l'arte del possibile, l'amministrazione Gattinoni vuole renderla l'arte dell'impossibile. Si presentano progetti faraonici e costosissimi - ha detto Valsecchi - con velleità da sceicco del Quatar sapendo che finiranno nell'oblio ancora prima di iniziare. Sul Bione l'amministrazione Brivio saggiamente aveva seguito il percorso suggerito da Finlombarda sistemando i sottoservizi, la pista di atletica, spogliatoi e campo di calcio, altri interventi sulla cosidetta parte fredda sarebbero continuati con l'attuale Giunta, ma tutti gli operatori sanno che piscine e palazzetti sono per gli investitori un business interessante se gestito con capacità manageriale e quindi finanziabile dal privato di settore. Invece dopo oltre due anni ci sono venuti a spiegare un progetto bello ma incompleto, non privo di incognite, che con ogni probabilità non vedrà mai la luce perché tutto il costo con un project leasing dovrebbe essere sostenuto dai contribuenti lecchesi".

Secondo il capogruppo di Appello per Lecco, "il privato mette il progetto, il Comune mette tutti i soldi. In questa maniera credo che sia facile identificare il soggetto che si accolla tutti i rischi. Non c'è dubbio che l'intervento sul Bione sia inderogabile, ma si può fare solo se si torna all'arte del possibile. Basta perdere tempo con progetti irrealizzabili, questa amministrazione aveva delle strade già disegnate doveva solo seguirle senza fare i fenomeni. Invece sembra abbiano deciso di far prevalere un autolesionismo distruttivo, invece di concentrarsi su quello che realmente si può fare, completo delle necessarie coperture di spesa in modo da non mettere a rischio la parte corrente del bilancio pubblico, hanno iniziato, da subito, a giocare alle presentazioni del Sultano sapendo che così si perde tempo, opportunità e si continuano a fare brutte figure".

Nella foto: la visualizzazione del Bione

13 gennaio 2023