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Giorno del Ricordo, Lecco piange "l'atroce morte nelle foibe"

Lecco (Lècch) - Lecco piange gli orrori delle Foibe, i massacri indiscriminati di italiani compiuti dai partigiani slavi del maresciallo Tito. Nel Giorno del Ricordo, istituito dal Parlamento italiano nel 2004 dopo tanti anni di omertà, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni ha ammonito: "Il passato non si cancella".

Nel corso della commemorazione, svoltasi questa mattina in Riva Martiri delle Foibe a Lecco, a cui hanno preso parte le autorità locali, dalla presidente della Provincia Alessandra Hofmann al prefetto Castrese De Rosa, e le associazioni di profughi e famigliari delle vittime, il sindaco ha sottolineato che "Il Giorno del Ricordo rappresenta una ricorrenza importante per il nostro Paese e per la nostra città".

"In questa giornata - ha aggiunto - il nostro compito è quello di fare memoria di una drammatica pagina della nostra storia, per tempo dimenticata, della quale sono state vittime molti italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia, perseguitati, costretti alla fuga o puniti con l’atroce morte nelle foibe". Come ha ribadito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’ultimo discorso in occasione del Giorno del Ricordo: “Le sofferenze patite non possono essere negate”.

Gattinoni, quindi, ha rivolto "un sentito ringraziamento a tutte quelle realtà che - a partire da questo tragico capitolo - promuovono occasioni di conoscenza, d’incontro, di dialogo soprattutto tra le nuove generazioni dopo aver lottato per anni per far conoscere quanto accaduto e riconoscere la “dignità della memoria” a chi non c’è più e alle loro famiglie. Il passato non si cancella: noi siamo, pertanto, tutti rivestiti di una grande responsabilità, quella di ricordare".

Sulla stessa lunghezza d'onda le parole della presidente della Provincia di Lecco. "Anche quest’anno - ha detto la Hofmann - abbiamo voluto organizzare un momento di riflessione sulla persecuzione e sull’esodo del popolo istriano-dalmata, una tragedia per troppo tempo dimenticata dalla storia e considerata, a torto, un episodio minore di una guerra che aveva vissuto tanti drammi. Con questa iniziativa vogliamo esprimere un sentimento di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime delle stragi compiute nelle foibe, insieme al ricordo delle popolazioni italiane costrette a scappare e ad abbandonare terra, casa, lavoro, amici e affetti, incalzati dalle bande armate jugoslave".

"Alle vittime di quella persecuzione, ai profughi e ai loro discendenti - ha concluso - va il nostro pensiero affinché la loro angoscia non vada dimenticata, ma resti da monito contro i regimi totalitari e le ideologie che opprimono e schiacciano le minoranze, negando i diritti delle persone".

Foto: il discorso del sindaco Gattinoni.

10 febbraio 2022