Invia articolo Stampa articolo
"Gattinoni e Bonacina come Pinocchio e il Grillo Parlante"

Lecco (Lècch) - "Il sindaco e i suoi fedelissimi la vedevano come Pinocchio vede il Grillo Parlante". Così Cinzia Bettega, capogruppo della Lega al Comune di Lecco, descrive la situazione che ha portato la presidentessa del Consiglio comunale a dimettersi e mollare incarico e palazzo Bovara.

La Bettega riconosce alla piddina le virtù politiche di "correttezza, equilibrio, operosità". E accusa Mauro Gattinoni di aver scientemente operato per motivarla ad andarsene: "Le sue dimissioni sono una sorpresa, ma non sorprendenti: non sono un colpo di testa, ma un approdo al quale è stata, a mio parere, spinta consapevolmente. La delibera che mette in vendita l’immobile di via Marco d’Oggiono è l’ultimo gradino di una scala che l’ha condotta alla porta d’uscita dal Comune".

"Ma perché mai l’attuale maggioranza rinuncia ad avere nella sua squadra una persona di grande esperienza, molto stimata e alla quale anche l’opposizione riconosce qualità?", chiede Cinzia Bettega? Per non dovere fare i conti, è la risposta della leghista, con chi ha un'etica politica molto diversa: "Il sindaco e i suoi fedelissimi la vedevano come Pinocchio vede il Grillo Parlante. La voce della coscienza che ricorda che regole e procedure vanno seguite senza cedere all’abbaglio delle scorciatoie, che il rispetto dei ruoli non è solo una questione di forma".

"Mauro Gattinoni - spiega la capogruppo leghista - mai avrebbe vinto le elezioni senza il Pd ma il partito ne è già dimentico, non distribuisce le carte, non indirizza gli amministratori, anzi si fa dirigere. Il metodo adottato con i membri del Consiglio comunale non distingue opposizione e maggioranza: i consiglieri vengono informati quando già tutto è deciso, i documenti sono disponibili all’ultimo momento, di concertazione e partecipazione nemmeno l’ombra".

Secondo Cinzia Bettega, di fronte al comportamento di Gattinoni e stretti compagni "viene naturale chiedersi chi veramente comanda a palazzo Bovara e par di capire che è un ristretto cerchio magico interno alla coalizione. Il Partito democratico infatti, nonostante i retorici attestati di stima, non ha fatto rete intorno alla consigliera Bonacina, la più votata della sua lista: indice di grave debolezza".

"Non vorrei essere - conclude l'esponente del Carroccio - un consigliere di maggioranza: chi era in Comune a sostegno di Virginio Brivio durante i suoi dieci anni da sindaco è a disagio perché con argomentazioni poco chiare vengono stravolte decisioni già prese e condivise. Gli eletti al primo mandato si fidano per forza, ma non sono sereni poiché si rendono conto che non avere esperienza è un problema, soprattutto quando devono votare provvedimenti che trattano decine di milioni di euro di soldi pubblici. E’ un danno soprattutto per loro l’uscita di scena di Francesca Bonacina".

5 novembre 2021