Invia articolo Stampa articolo
Lecco, dal prefetto un siluro a Elena Ghezzi

Lecco (Lècch) - Il prefetto di Lecco Castrese De Rosa spedisce una nuova informazione antimafia, a carattere interdittivo. Questa volta il bersaglio lascia tutti increduli: nel mirino c'è la Global Form società coop. arl, operante nel settore della formazione e dei servizi alle imprese, amministrata dalla lecchese Elena Ghezzi, vicepresidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato.

Dalla ricognizione informativa operata dal Gruppo Interforze Antimafia, l'amministratrice risulterebbe come "persona avente frequentazioni con pregiudicati, anche per gravi reati tra cui associazione di stampo mafioso. In particolare è stata oggetto di investigazioni nell’ambito dell’operazione Metastasi, per i contatti intrattenuti con affiliati di spicco della nota cosca Coco-Trovato".

E ancora: "Più recentemente, nell’ambito dell’operazione Cardine condotta da Polizia di Stato e Guardia di Finanza di Lecco, è emerso che tra i contatti ed i rapporti che il noto affiliato Vallelonga Cosimo intratteneva con mafiosi e pregiudicati comuni, vi erano anche le relazioni che questi intrecciava con imprenditori e professionisti facenti parte della cosiddetta società civile. Tra questi ultimi, in particolare, è spiccato il rapporto che Vallelonga intratteneva con la succitata imprenditrice lecchese".

Con il provvedimento indirizzato alla Global Form, la Prefettura di Lecco colleziona la sedicesima interdittiva nell’ultimo anno e la ventiseiesima negli ultimi 24 mesi, frutto, si spiega una nota "di un intenso lavoro svolto dal Gruppo interforze antimafia, all’interno del quale operano Questura, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Direzione investigativa antimafia".

"L'attività di prevenzione amministrativa - ha precisato il prefetto De Rosa - è fondamentale per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto produttivo legale. Il mondo delle imprese deve essere attento, specie ora con le ingenti risorse del Pnrr che affluiranno nel circuito produttivo legale, a rompere il cordone ombelicale con quanti continuano ad intrattenere rapporti di affari con ambienti noti della criminalità organizzata di questo territorio. Le associazioni di categoria devono preservare gli interessi della stragrande maggioranza degli imprenditori seri che rappresentano in via esponenziale. Dal canto nostro proseguiremo su questo fronte per tutelare, con tutti gli strumenti che l'ordinamento ci offre, l'economia di questo territorio."

Nella foto: la vicepresidente Elena Ghezzi

3 novembre 2021