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Mobile di Lecco a segno: presi 7 pusher, 1.000 tossici identificati

Lecco (Lècch) - Blitz contro gli spacciatori marocchini attivi nei boschi del Lecchese: 5 arrestati e 2 espulsi nell'operazione chiamata Carlito. Contestati agli indagati circa 12.000 cessioni di cocaina in una vasta area che va da Nibionno a Castello Brianza. Mille tossici identificati, numerosi clienti collaboravano con gli spacciatori.

In azione la Squadra Mobile della Polizia di Stato di Lecco che ha dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Lecco a carico di soggetti di etnia marocchina dediti allo spaccio di cocaina, eroina e hashish.

Le ordinanze derivano da una minuziosa attività di indagine svolta da marzo a luglio 2021, condotta dalla Sezione Antidroga e diretta dalla Procura di Lecco nella persona del sostituto procuratore Paolo Del Grosso, che ha permesso di individuare gli appartenenti ad un’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti operante nelle zone boschive della provincia di Lecco e nelle province limitrofe.

Il modus operandi si concretizzava nello smerciare droga ai tossici all’interno dei boschi. L'organizzazione prevedeva un articolato sistema con soggetti preposti al taglio ed al confezionamento della droga, all’attività di vigilanza (vere e proprie sentinelle), nonché, alla materiale cessione. Il sodalizio, in base a quanto emerso dall’attività investigativa, agiva a rotazione, in gruppi di almeno 3 persone, garantendo ai clienti una presenza continuativa h24.

L’attività degli investigatori si è svolta con numerosi servizi di polizia giudiziaria: appostamenti e recuperi di sostanze stupefacenti, analisi dei tabulati telefonici, con successivi interrogatori e l'acquisizione di sommarie informazioni dai soggetti riconosciuti come acquirenti di droga. Tra i tossici, soggetti appartenenti a tutte le età e classi sociali, da studenti appena maggiorenni a liberi professionisti e pensionati.

Nel corso delle attività è stato operato un primo arresto in flagranza di reato di uno spacciatore marocchino e sono stati sequestrati circa 70 grammi di cocaina, 30 grammi di eroina e 30 grammi di hashish, tutti già divisi in dosi pronte alla vendita nonché bilancini di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi ed anche un machete. La complessa ed accurata attività di indagine ha permesso di contestare agli indagati circa 12.000 cessioni di cocaina, per un peso pari a oltre 7.5 chilogrammi, circa 315 cessioni di eroina, per un peso pari a circa 300 grammi, ed oltre 1750 cessioni di hashish, per un peso pari a oltre 2.5 chilogrammi. Il giro d’affari accertato dell’organizzazione, e contestato agli indagati, è pari a circa 500.000 euro.

Ha avuto quindi inizio una capillare attività info-investigativa finalizzata al rintraccio e localizzazione dei destinatari della misura cautelare, tutti di fatto senza fissa dimora. Ad esito di questi accertamenti, nella mattinata del 26 ottobre, è scattato il blitz della Polizia di Stato che ha visto l’impiego di oltre 30 uomini della Questura di Lecco, 6 equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia di Milano e una unità cinofila del Reparto di Milano e che ha portato alla cattura di cinque soggetti. Nel corso dell’operazione sono stati inoltre rintracciati altri due soggetti, entrambi clandestini, per i quali sono state avviate le procedure di espulsione.

La problematica dello spaccio di droga nelle zone boschive è un allarme sociale molto presente in questa provincia e coivolge, come evidenziato dall’operazione Carlito, un territorio molto vasto ed una platea di consumatori (circa mille quelli idenfificati) assolutamente eterogenea sia come classe sociale che come età. Gli spacciatori, spostandosi continuamente nelle varie zone boschive ed operando nell’arco delle 24 ore, rendono l’attività di contrasto al fenomeno molto difficoltosa per le forze dell’ordine, trovando spesso nei clienti un supporto logistico sia per quanto riguarda beni di prima necessità quali il cibo ma anche per gli spostamenti e per l’ospitalità presso le abitazioni.

E’ stato infatti accertato che numerosi clienti, in cambio di una dose, si prestano ad accompagnare con le proprie autovetture gli spacciatori nei luoghi di spaccio o anche si offrono di portare loro da mangiare. A riguardo dell’ospitalità presso le abitazioni, basti pensare che uno dei soggetti catturati si trovava a casa di un tossicodipendente.

Come già in occasione di altre indagini della Polizia di Stato è stata essenziale la collaborazione dei cittadini che, sia di persona che tramite l’app Youpol, hanno segnalato la presenza degli spacciatori nelle varie zone boschive nonchè le autovetture in uso a loro e ai tossicodipendenti, fornendo quindi un contributo essenziale alle indagini.

Foto: un momento della conferenza svoltasi in Questura per illustrare l'operazione.

28 ottobre 2021