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Poste, sistema informatico in tilt La Cisl: “E' costato 30 milioni!”

Lecco - La Cisl lecchese interviene sui disagi subiti sabato dai cittadini negli uffici postali. Rallentamenti e blocchi che hanno fatto infuriare i cittadini, e di cui il personale non ha colpa: i dipendenti delle Poste, infatti, sarebbero le prime vittime di ricorrenti guasti tecnici.

SCONFORTO DEGLI IMPIEGATI. Parla di "sconforto degli impiegati" il segretario generale Slp-Cisl Lecco, Antonio Pacifico, e punta il dito contro il sistema infornatico delle Poste. "Si è completamente bloccato intorno alle ore 12.40 circa - afferma -, al momento delle chiusure delle contabilità degli uffici ed al termine dell’orario di lavoro". I dipendenti hanno cercato di metterci una toppa: "La consueta responsabilità di impiegati e direttori (nonostante lo sciopero delle prestazioni straordinarie indetto da Cisl, Uil, Confsal e Ugl) ha consentito, fra enormi difficoltà e rallentamenti, di ultimare le operazioni di chiusura contabile ampiamente dopo il termine dell’orario di lavoro".

CITTADINI INFURIATI. Nessuna colpa, anzi meriti sul campo, per gli addetti locali che hanno rimediato in qualche modo a quello che Pacifico definisce "problema nazionale ma fortemente sentito nella nostra provincia". "Il nuovo sistema informatico, costato oltre 30 milioni di euro - sottolinea il segretario della Slp Cisl lecchese -, doveva velocizzare le operazioni ed agevolare la contabilità interna. Invece, a quasi un anno dalla sua introduzione, si è rivelato un sistema che penalizza e fa infuriare i cittadini, lasciando gli impiegati ed i direttori nello sconforto". Secondo il sindacalista, il nuovo sistema informatico è stata una fonte di problemi: "Dal mese di giugno 2011 - afferma Antonio pacifico - il sistema non ha mai ripreso a funzionare a pieno regime e con la dovuta affidabilità. A farne le spese sono i lavoratori e gli utenti". E il sindacalista chiama in causa l'azienda, esortandola a farsi carico del problema.

12 marzo 2012